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New York. Cina-Romania: 7000 Km più in là

(Lunedì 2 Gennaio 2017)
New York - Piano piano la Cina ricrea una sua nuova "via della Seta".

Non più carovane di mercanti ma oleodotti, linee di credito, cooperazioni in tutti i campi possibili.. incluso quello sociale e politico.

La Romania è uno dei terminali strategici di questa nuova "via della Seta": sia per le sue risorse petrolifere sia per le sue risorse tecnologiche è di grande interesse anche in una eventuale funzione anti-turca.

Un primo accordo firmato fra i due Governi riguarda la cooperazione nel settore della tecnologia spaziale.

La conquista dello spazio per "scopi pacifici" , che poi tanto pacifici non lo sono, è una delle priorità del Governo Cinese.

Dallo spazio si governano le reti di comunicazione, di osservazione, di localizzazione.

Insomma lo spazio è il vero nuovo campo di battaglia delle nuove potenze globali.

E la Cina intende esserci ben presente come "terzo incomodo" fra Russia ed USA.

La lontana Romania - solo 7000 Km circa - ,è sull'asse per l'Europa e rappresenta la porta di ingresso verso la tecnologia spaziale europea.

Così come la rotta Iran-Egitto rappresenta la porta di ingresso verso i campi petroliferi del medio oriente.

A Bucarest da anni è operativo il centro di analisi dati strategici denominato EURISC, istituzione mista Cinese presieduta da Liviu Muresan che valuta i progetti strategici destinati ad implementare le due economie.

Progetti formulati con l'ottica Cinese e basati sulla mentalità cinese che vede la costa Rumena del
Mar Nero come la sponda Ovest della nuova via della seta , denominata anche "Belt and Road Project".

Già da qualche anno l'astronauta Dumitru-Dorin Prunariu collabora con la potente "Chinese National Space Administration .

Ma la Romania è anche in grado di raffinare oltre cinque milioni di tonnellate di petrolio all'anno ed ha una moderna tecnologia nel settore della petrolchimica.

Due elementi di interesse per lo sviluppo della nuova via della seta..

Il tracciato
Il programma finanziario cinese è valutato in circa 4 trilioni di dollari da spendersi nei prossimi trent'anni, anche perché la via della seta prevede sia un ramo diretto verso Mosca che un secondo ramo diretto verso le repubbliche baltiche.

Per poi finire, come da miglior tradizione, a Venezia.

Lo sviluppo di questo mega - progetto è affidato, in via iniziale, a circa 90 istituzioni tecniche e scientifiche ed impiega circa 4000 ricercatori.

Una delle attività propedeutiche allo sviluppo iniziale è l'ottenimento del consenso politico:
e quindi si iniziano a mettere in opera tutte quelle iniziative sociali e di comunicazione in grado di avvicinare i politici delle nazioni interessate ai desideri ed alle necessità logistiche cinesi.

Ovviamente la direzione Ovest, verso la Romania, è decisamente più semplice di quella verso Mosca che, oggi come oggi, non è così affascinata dalle intenzioni cinesi di una nuova linea di espansione.

Programmi che vanno a minare ed a condizionare la politica economica di Putin ora più che mai in stand-by , nell'attesa di affrontare Donald Trump.

Ma il progetto della nuova via della Seta è ormai avviato ed i Cinesi, come ben sappiamo, sono un popolo assai tenace.

( Giorgio Comerio )