Lo sottolinea in una nota l’associazione Fare Ambiente che denuncia anche la presenza di bracconieri nella zona di Capo Feto e le testimonianze di fenicotteri impallinati non mancano.
Come accade ormai da anni il mese di settembre ha portato una cinquantina di fenicotteri alla laguna di Tonnarella (Colmata B) e una trentina alla palude di Capo Feto. A questi se ne potrebbero aggiungere altri ma la presenza di cani alla laguna e dei bracconieri a Capo Feto, non solo mette a rischio i fenicotteri stazionanti ma allontana i nuovi arrivati che dovrebbero accontentarsi di spazi più esposti. A Capo Feto, domenica scorsa, tra i fenicotteri stazionanti se ne sarebbero aggiunti due giovani muniti di anelli identificativi: E:FHB e E:FJC. Antonino Barbera e Enzo Sciabica, due ambientalisti di Fare Ambiente, hanno provveduto all’identificazione, rilevando che il codice è relativo ai fenicotteri che sono nati nella salina di Priolo (Siracusa). Nel pomeriggio, però, a Capo Feto c’erano i bracconieri in azione e Andrea De Simone, anche lui ambientalista di Fare Ambiente, non ha potuto mettere in atto un’efficace azione di contrasto dato che l’area protetta non presenta idonea tabellazione di divieto di caccia. “Alla laguna, invece – racconta Sciabica – la maggior parte dei fenicotteri, per evitare attacchi improvvisi dei cani, debbono mantenersi nei pressi della diga maggiore in cui l’acqua è più alta. Nelle parti più basse, già ricoperte dal fango è capitato, infatti, di trovare carcasse di fenicotteri sbranati dai cani. Possibile – conclude Sciabica – che in tutte le parti d’Italia il fenicottero, sicura attrazione turistica, è rispettato ed ammirato e a Mazara del Vallo rischia di essere sbranato dai cani?”.
[Fonte: gds.it - Salvatore Giacalone]